Giorgio
Cremaschi, Lavoratori come farfalle. La resa del più forte sindacato
d'Europa, Jaca Book, Milano, 2014.
Cremaschi,
figura storica della FIOM e della sinistra sindacale, ripercorre in
questo saggio la parabola del sindacato unitario ed in particolare
della CGIL dagli anni Sessanta ai giorni nostri. E' un libro che
esprime un giudizio amaro: il sottotitolo infatti parla di resa del
sindacato e va letto con attenzione perché si tratta del giudizio
espresso da uno dei suoi protagonisti. L'autore descrive il percorso
imboccato dagli anni Ottanta ai giorni nostri che ha portato allo
snaturamento del ruolo del sindacato. Detto semplicemente il
sindacato ha smesso di chiedere e se smette di farlo perde la sua
ragion d'essere. Riprendo un breve paragrafo che reputo illuminante:
“Il
sindacalismo passivo non chiede, aspetta timoroso. Non chiedere se
non vuoi che ti sia chiesto. Il sindacato della passività propone,
fa convegni, commenta, ma non chiede. La richiesta, quell'atto
semplice e controllabile che in quanto tale già delinea e chiarisce
le ragioni del conflitto, non si fa più. Troppo rischioso. Il
sistema non tollera richieste. Oliver Twist, il piccolo protagonista
dell'opera omonima di Dickens, a un certo punto delle sue
disavventure nell'Inghilterra capitalistica dell'800 capita in un
asilo caritatevole per fanciulli poveri e soli. Alla refezione viene
consegnata una ciotola di minestra che non sfama lui e tutti gli
altri ragazzi. Allora domanda: ne vorrei un altro po'. Cosaaaa?
Urlano scandalizzati tutti i benefattori. Guai a chiedere. Il
sindacato nasce per chiedere e diventa sempre più inutile quando
non rivendica più. Oggi nessuno saprebbe dire cosa chiedono, in
concreto, non con fumosi discorsi, CGIL CISL UIL. Le richieste e le
piattaforme le stilano e le presentano le imprese, le banche, i
governi, l'Europa. Sono loro che rivendicano e praticano il diritto a
presentare richieste al lavoro. Richieste che hanno tutte lo stesso
scopo: che si lavori di più pagati il meno possibile.“
La
perdita di funzione del sindacato è andata di pari passo con la
precarizzazione del lavoro e l'esplosione della disoccupazione e
sotto occupazione che Cremaschi sintetizza nella efficace metafora
del titolo:
“Da
lavoratore flessibile a risorsa, da risorsa a esubero. Il ciclo
vitale del lavoratore subisce le stesse mutazioni della vita degli
insetti, si passa in stadi diversi e sempre più spesso quello che si
presenta come il più bello è quello che dura di meno. I lavoratori
come farfalle”
Ho
letto d'un fiato questo breve e lucido testo e ne condivido in larghissima parte
l'analisi ed il giudizio. Credo che sia uno altro strumento utile alla ricostruzione di un pensiero critico contro l'ideologia liberista dominante.
Nessun commento:
Posta un commento